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Alex
Carrommen
Italy
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Posted - 11 Dec 2005 : 03:42:59
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Le vere origini del giuoco del Carrom fedelmente narrate dall'unico superstite degli eroici scopritori
Nonostante sia solo ora approdato al Vuvuvupuntocarromclubmilanopuntoit, posso fieramente affermare di aver partecipato alle vicende del Reale Circolo Carromistico Ambrosiano fin dagli inizi. In effetti scopersi, scopretti, scoprei, insomma feci la scoperta del carrom ben prima che la frugoletta Elisa movesse i primi passi.
Eravamo io, Bettino Ricasoli, Guglielmo Marconi ed Eleonora Duse in un'uggiosa serata di marzo del 1896 (che allora si chiamava aprile perché precorrevamo i tempi) quando ci venne l'idea di espandere i confini della nostra conoscienza. Allora l'LSD non era stato ancora inventato, quindi salpammo per Filicudi. Sì, la famosa isola dei molluschi crudi, dove si fa il bagno nudi, si completano gli studi, si levano gli scudi, Gambadilegno corteggia Trudi. E si guarda Alicudi.
Sbarcammo nel 1897; e presto capimmo che forse la bussola non era così precisa, dato che la nostra seppur nitida parlata di Tinacria non era ben intesa dai villici, che va bene il caldo sole mediterraneo ma erano pure un po' troppo scuretti. Anche il fatto che avessero dato alla loro cittadina un nome tipicamente lombardo come Colombo invece di un più siculo Turiddu ci induceva al sospetto. Col solo aiuto di un sestante, di un astrolabio che è poi la stessa cosa ma suona più esoterico e dell'Atlante Geografico De Agostini l'acuto ingegno di Eleonora, Guglielmo e il sottoscritto (Bettino Ricasoli era intento a palpeggiare le isolane con la scusa di insegnar loro la lambada) giunse a comprendere che eravamo ben oltre gli italici confini. Notando l'esotica diversità del paesaggio, battezzammo Sui Landa la sconosciuta sponda; felice nome che ahinoi gl'ignoranti autoctoni subito storpiarono.
Novelli Ulissi dal fato inviati, Eleonora, Guglielmo e il sottoscritto (Bettino Ricasoli era intento a sfuggire ai mariti delle isolane che poi così scemi non erano) ci demmo dunque allo studio degli usi e costumi dell'indigena popolazione. Ci avvedemmo così di un passatempo che allietava i pensionati nelle lunghe ora d'attesa davanti all'ASL - che sarebbe stata fondata solo nel 1985, quindi l'attesa era veramente lunga. Dopo averne studiato le movenze, battezzammo l'umile giuoco con l'appropriato nome di "Colpisci Argutamente le Rondelle e Radunale Ordinatamente nei Manicotti".
Orgogliosi della scoperta e ansiosi di farne partecipi gli Italiani tutti, stendemmo una succinta relazione di sole centoventisei pagine e ci recammo al più vicino Ufficio Postale, che in una strana assonanza nel locale idioma era conosciuto come Post Office. Lì, di fronte alle evidenti difficoltà nell'invio di un telegramma via mare, Guglielo Marconi proferì le famose parole "Ghe pensi mi", prese due bicchieri e un po' di filo di rame, un'asta di bandiera e ci disse: "Da Colombo a Milano sono due euro a parola". Dato che mancava più di un secolo alla conversione della Lira in Euro, ci accordammo per la trasmissione di quattro sole parole in cambio di una sveltina con Eleonora.
Fu così che Guglielmo Marconi inventò la radio, Eleonora Duse si guadagnò il nome di Divina e in Italia arrivò il fatidico messaggio: "Scoperto CARROM che figata".
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La bala es tonda, el straicher minga. |
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